Roma, la città d’oro

Roma, la città d’oro - (c) photo Mauro Monti

Il tramonto a Roma o te lo gusti da lontano, preferibilmente da Gianicolo o Aventino, o ti ci butti dentro, con la folla come quinta e le ombre degli alberi e delle strade già al buio. Alzando lo sguardo verso cupole e colonne, palazzi e campanili ancora illuminati.

E tutto diventa d’oro, come la facciata spoglia di Santa Maria in Aracoeli con i suoi mattoni a formare il mosaico più bello, o le statue dei dioscuri sul Campidoglio, quella di Cola di Rienzo che arringa la folla davanti a un Vittoriano che recupera al tramonto un senso che ancora non si è completamente conquistato.

Il Foro con il Tempio di Saturno che domina la più bella vallata del mondo e la chiesa dei Santi Luca e Martina di Pietro da Cortona. Per chiudere alle chiese di Santa Maria di Loreto e del Santissimo Nome di Maria, gemelle anche nello splendore di una luce che stordisce.

Pochi minuti per godere di uno spettacolo unico che vale la pena vivere e rivivere ogni volta.

Mauro Monti

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