Un Transformer a Bogotà

Un transformer a bogota

Siamo abituati a vedere ai semafori delle nostre città, venditori di giornali, accendini, fazzoletti, qualche giocoliere, ma quello che accade ad un semaforo di Bogotà sorpassa ogni fantasia.

Quella che potrebbe sembrare da lontano una macchina della polizia, improvvisamente allo scattare del rosso, comincia ad animarsi e a trasformarsi in un robot parlante. È un vero e proprio Transformer, per lo stupore dei più piccoli e il sorriso dei loro genitori.

Sono otto anni che Luis Rene Cruz, questo il suo nome, si veste con costumi di cartone per sostenere economicamente la sua famiglia.

“Siamo in cinque: mia madre di 70 anni, mia moglie di 38, i miei figli di 16 e 8 anni ed io. In un momento di crisi economica, pensando a come guadagnare qualcosa in più del salario minimo, avevo tra le mani un giocattolo di mio figlio, un’auto, e guardando i film dei Transformers, ho detto: ne posso creare uno anch’io, e da lì è nata l’idea”.

Cruz ha indossato otto costumi diversi nel corso degli ultimi 8 anni e tutta la sua famiglia ha contribuito a crearli, pensando ai personaggi da emulare e ai colori con i quali dipingerli.

E ogni mattina percorre le strade di Bogotà, a bordo della sua bici, trascinandosi dietro il suo robot fino all’incrocio giusto, passando le sue giornate nei pressi di un semaforo, in attesa del rosso.

Mauro Monti

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