Corviale. Va’ e ripara la mia chiesa

San Paolo della Croce, Corviale - (c) Photo Mauro Monti

Va’ e ripara la mia chiesa, disse il Signore a San Francesco che subito si mise all’opera per ristrutturare la piccola chiesa di San Damiano. Il poverello di Assisi capì poi che la sua missione era più complicata e impegnativa perché il messaggio dell’Altissimo era per la Chiesa con la “C” maiuscola, la Sua Chiesa, che doveva essere reindirizzata sulla giusta strada, quella dei poveri e dell’incontro.

E ancora oggi è così, soprattutto con questo Papa che ha scelto il suo stesso nome, ma ogni tanto quella richiesta ritorna ad avere un senso letterale, perché con il passare degli anni si rende necessaria periodicamente una regolare manutenzione strutturale: ci sono vialetti da ripavimentare, sanpietrini da sistemare, fili elettrici mangiati dai topi, ringhiere arrugginite e stanze da rimbiancare. Per non parlare della pulizia ordinaria, un’attività della quale ci si accorge solo quando manca.

Ma si sa, per una parrocchia, soprattutto se di periferia, è difficile riuscire a stanziare fondi per questo tipo di lavori, soprattutto se quegli stessi fondi potrebbero togliere risorse alla carità.

E allora ecco il più prezioso dei Superbonus: quello della solidarietà, dei volontari, che mettono a disposizione della comunità il bene più prezioso, il tempo. Un tempo che speso in questo modo acquista il valore del dono gratuito.

È un esempio tra tanti, quello della parrocchia di San Paolo della Croce a Corviale, del lavoro dei suoi volontari, di uomini e donne che non rispondono alla richiesta di aiuto con il più classico dei “Non ho tempo” ma con un convinto “Eccomi”.

Mauro Monti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *