Fotografare utilizzando la tecnica della pesca a mosca dal finestrino di un treno in movimento

(c) Photo Mauro Monti

Non ci guardiamo più intorno, niente che non sia eccezionale cattura la nostra attenzione e ogni volta che ci sediamo da qualche parte la nostra mano va subito al cellulare per scorrere le novità all’interno della nostra bolla social o, molto più spesso, per ridere di un meme.

Lo sguardo non arriva più lontano delle nostre mani e quando non segue le righe d’inchiostro di un libro o di un quotidiano, scorre molte volte annoiato sullo schermo di un telefono.

Mentre fuori dal finestrino di un treno, per esempio, il giorno scorre via a diverse velocità, dal rapido mescolamento informe dei colori vicino al vetro, fino al più lento movimento dell’orizzonte.

(c) Photo Mauro Monti

Esiste in fotografia una tecnica che permette di congelare il rapido passaggio di un soggetto posto al centro dell’obiettivo mentre tutto intorno a lui appare mosso. E più il tempo di scatto è lento e maggiore sarà l’impatto visivo. Il segreto è seguire il soggetto tenendo la macchina fotografica parallelamente ad esso, continuando a farlo anche nel momento dello scatto.

Il nome di questa tecnica è panning. Dal finestrino di un treno questa potrebbe essere chiamata panning inverso, visto che il soggetto è fermo mentre il fotografo è in movimento.

Una variante ancora più complicata è quella che potrebbe essere chiamata panning inverso relativo, ed è il caso di uno scatto da un treno in movimento verso un altro convoglio ravvicinato che procede in direzione opposta. In questo caso bisogna tenere conto delle velocità dei due treni, per coordinare correttamente il movimento della reflex al fine di bloccare il soggetto e riuscire così a fotografare i viaggiatori del secondo convoglio, seduti nelle loro carrozze. Occorre eseguire dunque una serie di scatti ripetuti in poco tempo per la breve durata del passaggio del convoglio, un po’ come la tecnica della pesca a mosca con il veloce e ripetuto lancio dell’esca nell’acqua.

(c) Photo Mauro Monti

E poi c’è il jolly: riuscire a bloccare un soggetto posto dietro il convoglio che procede nel verso contrario, fermo in una stazione, magari mentre sta guardando proprio i treni che gli sfrecciano davanti, con lo sguardo diretto proprio verso la camera. È un colpo di fortuna, certo, ma cercato. Tutti possono fare una bella foto, ma solo i fotografi ce l’hanno già in mente e aspettano solo il momento giusto. Non importa se professionisti o amatori, e non conta troppo neanche il tipo di attrezzatura, la cosa più importante è la visione perché, utilizzando una frase attribuita a Julio Cortázar: “Fotografare vuol dire cercare nelle cose quel che uno ha capito con la testa. La grande foto è l’immagine di un’idea”.

Mauro Monti

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