Caccia alle streghe. Quando Keplero salvò sua madre dal rogo

Tra Cinque e Seicento circa 73.000 persone furono processate per stregoneria e, di queste, 40.000-50.000 furono mandate a morte. In Germania, dal 1560 alla fine delle persecuzioni, furono giustiziate tra le 22.000 e le 25.000 persone, il 75 per cento delle quali donne.

Tra quelle che finirono sotto processo, anche la madre di una delle menti più brillanti della storia umana: Giovanni Keplero. Colui che scoprì le leggi che regolano il movimento dei pianeti, a partire dal settembre del 1620 e per oltre 6 anni, sospese tutti i suoi progetti per dedicarsi unicamente alla liberazione della madre e al suo proscioglimento da ogni accusa.

Il lungo calvario di Katharina iniziò il 9 novembre 1619, quando ventiquattro cittadini del piccolo villaggio dove risiedeva la accusarono di eresia e malefici; tra questi, il governatore del ducato di Württemberg, e il maestro del paese. I capi d’imputazione erano pesantissimi. La si accusava tra l’altro di aver appreso la stregoneria frequentando una zia successivamente messa al rogo.

Keplero nel pieno della sua attività scientifica, decise di assumere in prima persona la difesa legale della madre nel tentativo di salvarla e al tempo stesso di proteggere l’onore della sua famiglia. E lo fece utilizzando le tecniche e i principi che lo avevano guidato fin lì nel suo lavoro di scienziato.

Lui che era abituato ad analizzare ogni dettaglio, anche quello a prima vista più insignificante, studiò tutti i verbali di interrogatorio e partendo da una conoscenza ineccepibile del codice penale imperiale, riuscì a convincere la corte che Katharina era una pia cittadina che aveva messo a frutto le competenze mediche che le erano state tramandate.

L’ultima parola sul processo spettò ai dottori dell’università di Tubinga, una sorta di Corte di Cassazione dell’epoca, che riconobbero la scarsa attendibilità delle testimonianze. Il risultato fu quello che oggi chiameremmo un’assoluzione per insufficienza di prove. Keplero aveva vinto, la sua grande capacità di scovare gli errori più nascosti nei calcoli lo aveva aiutato a confutare ogni accusa e a dimostrare l’inattendibilità delle testimonianze. Il castello di accuse venne completamente frantumato.

Sua madre era salva, ma per fermare definitivamente la caccia alle streghe dovette cambiare il pensiero politico e sociale. Come disse Voltaire: ”Le streghe hanno smesso di esistere quando abbiamo smesso di bruciarle”.

Mauro Monti

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